Le Macalube di Aragona | Il misterioso fenomeno dei vulcani di fango siciliani
Scopri le Macalube di Aragona, un fenomeno naturale unico in Sicilia, noto per i suoi vulcanelli di fango e le affascinanti leggende che lo circondano.

Nel cuore della Sicilia, a pochi chilometri da Agrigento, si trova un luogo di straordinario interesse geologico e naturalistico: le Macalube di Aragona. Questa riserva naturale integrale è celebre per i suoi vulcanelli di fango, un fenomeno raro che affascina studiosi e visitatori da secoli.
Origine del nome e ubicazione
Il termine "Macalube" deriva dall'arabo maqlùb, che significa "ribaltamento", indicando la continua trasformazione del terreno dovuta alle eruzioni di fango. La riserva si estende su un'area prevalentemente argillosa, caratterizzata da piccoli coni vulcanici che emettono fango e gas metano. Situata nel territorio di Aragona, la riserva dista circa 4 km dal centro abitato e 15 km da Agrigento.
Il fenomeno dei vulcanelli di fango
Le Macalube sono note per la presenza di numerosi vulcanelli di fango, alti circa un metro, che eruttano periodicamente una miscela di argilla, acqua salmastra e gas. Queste manifestazioni, definite vulcanismo sedimentario, sono causate dalla risalita di gas metano attraverso fessure nel terreno, che trascina con sé materiali argillosi formando piccoli coni. Il paesaggio risultante è spesso paragonato a un ambiente lunare per il suo aspetto brullo e le tonalità che variano dal bianco al grigio scuro.
Storia e leggende locali
Le Macalube hanno affascinato l'umanità fin dall'antichità. Scrittori come Diodoro Siculo e Plinio il Vecchio menzionano queste eruzioni di fango nelle loro opere. Nel periodo romano, il fango veniva utilizzato per trattamenti reumatici e di bellezza. Numerose leggende locali narrano di città sprofondate o battaglie epiche legate a queste terre in continuo mutamento.
Eventi significativi e sicurezza
Il 27 settembre 2014, un'improvvisa eruzione di un vulcanello causò la tragica morte di due bambini. Questo evento portò alla chiusura temporanea della riserva e sollevò interrogativi sulla sicurezza dell'area. Da allora, l'accesso è stato regolamentato per garantire la sicurezza dei visitatori.
Biodiversità della riserva
Nonostante l'ambiente apparentemente inospitale, la riserva ospita una varietà di specie vegetali e animali adattate alle condizioni saline e alla scarsa piovosità. Tra le piante, spiccano specie endemiche come l'Aster sorrentinii e l'Allium agrigentinum. La fauna include anfibi come il Discoglossus pictus, rettili e diverse specie di uccelli rapaci che trovano nell'area un habitat ideale.
Curiosità
Le Macalube sono state fonte di ispirazione per scrittori e poeti. Guy de Maupassant, visitando il sito nel 1885, descrisse i vulcanelli come "pustole di una terribile malattia della natura", evidenziando l'aspetto inquietante e affascinante del luogo.