Un conflitto che cambiò la storia, il più grande scontro navale dell'antichità che non ti hanno raccontato

Scopri Cape Ecnomo: la battaglia navale del 256 a.C. con 680 navi, 290.000 uomini e il sorprendente corvo romano.

A cura di Paolo Privitera
19 agosto 2025 15:00
Un conflitto che cambiò la storia, il più grande scontro navale dell'antichità che non ti hanno raccontato - Foto: Cristiano64/Wikipedia
Foto: Cristiano64/Wikipedia
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Nel 256 a.C., al largo di Licata, si combatté la Battaglia di Capo Ecnomo (o Ecnomus), uno scontro marino colossale nella Prima Guerra Punica, tra l’inarrestabile potenza romana e la sofisticata flotta cartaginese. Si trattò di uno dei più grandi scontri navali dell’antichità, con circa 680 navi e oltre 290.000 uomini coinvolti.

I Romani – inesperti a bordo – sfidarono Carthage grazie all’ingegno del corvus, un ponte abbattibile che permetteva di trasbordare i legionari sulle navi nemiche. Nonostante perdite – 24 navi affondate – riuscirono a infliggere una grave sconfitta ai Cartaginesi, catturando 64 tra navi e galeoni, e portando Roma all’attacco diretto sulle coste africane .

La strategia, i numeri e il mito del corvo

Lo scontro vide i due consoli romani – Marcus Atilius Regulus e Lucius Manlius Vulso Longus – comandare una formazione compatta, protetta da una retroguardia di navi da trasporto cariche di soldati pronti alla conquista dell’Africa. I Cartaginesi, guidati da Hamilcar e Hanno, schierarono 350 navi pronte all’accerchiamento, puntando sulla loro abilità marinaresca per sopraffare i Romani.

Ma fu il corvus – innovativo ma pesante – a ribaltare le sorti: legando le galee avversarie, i legionari romani presero il controllo dei ponti di comando, trasformando la battaglia in un duello all’arma bianca sulle onde.

Perché conta ancora oggi

La vittoria di Cape Ecnomo segnò il passaggio del dominio navale in Sicilia dalle mani cartaginesi a quelle romane, uno spartiacque che permise a Roma di sbarcare in Africa – preludio alla conquista della regione. È considerata uno dei momenti decisivi per l’ascesa dell’Impero romano nel Mediterraneo.

Curiosità

Durante la battaglia, i romani usarono per la prima volta il corvus, uno strumento in grado di rivoluzionare il modo di combattere in mare. Questo ponte mobile, lungo 11 m e dotato di un pesante arpione, veniva calato sul ponte avversario permettendo di abbordare la nave cartaginese: una tattica che ribaltò le sorti dello scontro.


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