Insegnanti di religione in Sicilia si uniscono per un futuro di dialogo interreligioso | Scopri le sorprese di un corso che cambia le relazioni!

Scopri il XXII Corso di aggiornamento per insegnanti di religione in Sicilia: un’esperienza di formazione e dialogo interreligioso! 🌍✨

A cura di Redazione Redazione
07 novembre 2025 13:31
Insegnanti di religione in Sicilia si uniscono per un futuro di dialogo interreligioso | Scopri le sorprese di un corso che cambia le relazioni! -
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“Un futuro condiviso che nasce da radici comuni”: la corresponsabilità dell’IRC nel dialogo mediterraneo

Si sta svolgendo a Capo d’Orlando (ME) il XXII Corso di aggiornamento regionale per insegnanti di religione cattolica (IRC), un evento di grande rilevanza per il dialogo interreligioso nel Mediterraneo. Ad aprire i lavori è stato mons. Giuseppe Schillaci, vescovo di Nicosia e delegato della Conferenza Episcopale Siciliana per l’IRC, il quale ha sottolineato l’importanza di queste giornate formative, affermando che “per formare bisogna formarsi”, e queste riunioni porteranno un prezioso contributo alle comunità locali.

Il tema centrale è “Radici comuni, futuro condiviso: relazioni perdute, relazioni da ritrovare”, ponendo l’accento sul ruolo cruciale dell’IRC nelle dinamiche interreligiose, specialmente in un contesto sempre più multiculturale come quello siciliano. Barbara Condorelli, direttrice del Coordinamento regionale per l’IRC, ha evidenziato come il tema sia “necessario in classi sempre più plurali”.

L’incontro, organizzato dall’IRC in collaborazione con la Facoltà Teologica di Sicilia e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, propone una serie di approfondimenti teologici, sociologici e didattici, attraverso relazioni e laboratori. È stato Don Vito Impellizzeri, Preside della Facoltà Teologica di Sicilia, a sottolineare la funzione della scuola come “buon luogo di mediazione culturale”, dove avviare percorsi di inclusività e ospitalità.

Un particolarissimo contributo è stato dato dalla docente di Antropologia culturale, Anna Staropoli, che ha presentato un “Vocabolario mediterraneo” che ha aperto la strada a laboratori dedicati alla risignificazione delle parole, un passaggio essenziale in un momento storico in cui il linguaggio deve evolvere per rispondere a nuove sfide.

Roberta Di Rosa, docente di Sociologia presso l’Università degli Studi di Palermo, ha affermato che “un linguaggio sempre più rispettoso e attento alla diversità è una delle più grandi esigenze di questo momento”, invitando tutti a riconoscere l’unicità dell’altro per alimentare relazioni di mutualità e reciprocità.

I lavori si concluderanno domani con una tavola rotonda che vedrà le testimonianze di don Stefano Nastasi, rettore del seminario diocesano di Agrigento, e di Kheit Abdelhafid, Imam di Catania. I loro interventi su “Mare Nostrum: Sbarchi di Umanità” e “Le corresponsabilità del dialogo per scommettere su intercultura e interreligione” promettono di arricchire ulteriormente il dibattito, moderati dal teologo e scrittore agrigentino Alfonso Cacciatore.

Nel corso del corso, Ernesto Diaco, responsabile nazionale IRC, presenterà il progetto “Schede per conoscere l’Ebraismo”, un’iniziativa frutto della collaborazione tra il Servizio nazionale IRC della CEI e l’Unione delle Comunità ebraiche italiane, un ulteriore passo verso la costruzione di un dialogo sempre più inclusivo e fecondo nel Mediterraneo.

Questo evento rappresenta un’opportunità unica per riflettere su come le radici comuni possano contribuire a costruire un futuro condiviso, promuovendo il dialogo e la comprensione tra diverse tradizioni e culture.

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