La necropoli paleocristiana di Agrigento | Un cimitero sotterraneo da esplorare

Esplora la necropoli paleocristiana di Agrigento, un affascinante cimitero sotterraneo del III-V secolo d.C., situato nella suggestiva Valle dei Templi, che rivela le antiche pratiche funerarie cristiane.

A cura di Paolo Privitera
30 marzo 2025 21:00
La necropoli paleocristiana di Agrigento | Un cimitero sotterraneo da esplorare - Foto: Toni Pecoraro/Wikipedia
Foto: Toni Pecoraro/Wikipedia
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Nel cuore della Sicilia, la Valle dei Templi di Agrigento non solo ospita maestosi templi greci, ma cela anche un affascinante segreto sotterraneo: la necropoli paleocristiana, un complesso cimiteriale risalente al III-V secolo d.C., che offre uno sguardo intimo sulle pratiche funerarie e sulla vita delle prime comunità cristiane della regione.​

Origine e sviluppo della necropoli

Con l'avvento del cristianesimo, le comunità locali iniziarono a seppellire i propri defunti in aree specifiche, spesso riutilizzando strutture preesistenti. Ad Agrigento, la necropoli paleocristiana si sviluppò in prossimità dei templi pagani, simbolizzando la transizione da un'era dominata dal politeismo a una nuova epoca monoteista. Le sepolture, datate tra il III e il V secolo d.C., testimoniano l'adattamento e la convivenza di diverse tradizioni culturali e religiose.​

Caratteristiche delle sepolture

Le tombe della necropoli sono principalmente del tipo "sub divo", ovvero a cielo aperto, dove i corpi venivano avvolti in un panno di lino e deposti in fosse trapezoidali, successivamente chiuse con lastre di pietra. Queste sepolture si trovano tra i templi della Concordia e di Eracle, indicando una stretta connessione tra gli spazi sacri pagani e cristiani. ​

Inoltre, sono presenti tombe ad arcosolio, nicchie ad arco scavate nelle pareti rocciose, tipiche delle catacombe cristiane, e sarcofagi in pietra con pareti lisce, che riflettono l'influenza delle tradizioni funerarie romane. ​

Scavi e scoperte archeologiche

Le prime indagini sistematiche nella necropoli risalgono agli anni '40 del XX secolo, quando l'archeologo Catullo Mercurelli portò alla luce un gruppo di sei ipogei e altri ambienti paleocristiani nei pressi della Villa Aurea, vicino al tempio della Concordia. Successive campagne di scavo negli anni '80 hanno ampliato la conoscenza del sito, rivelando una vasta rete di sepolture e offrendo preziose informazioni sulle pratiche funerarie dell'epoca. ​

Significato storico e culturale

La necropoli paleocristiana di Agrigento rappresenta una testimonianza tangibile della diffusione del cristianesimo in Sicilia e dell'evoluzione delle pratiche funerarie nel passaggio dall'epoca romana a quella medievale. La coesistenza di tombe cristiane accanto ai templi pagani sottolinea la complessità delle dinamiche religiose e sociali del periodo, offrendo agli studiosi e ai visitatori una finestra unica su un'epoca di trasformazione e sincretismo culturale.

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